Listino 2023-06-27

Mercati internazionali che continuano a privilegiare il meteo quale fattore determinante della dinamica dei prezzi, in attesa degli aggiornamenti dei dati di fonte Usa sullo stato quali-quantitativo delle produzioni di grano, mais, soia. La vicenda Wagner-Putin è stata assorbita come ininfluente. Giornata di mercato a Milano il cui andamento complessivo risente della perdurante mancata quotazione dei grani nazionali, stante il lento avvio della campagna di raccolta. Stabili i teneri esteri comunitari, in leggero aumento i nordamericani, +5 (+1,2%). Stabili gli sfarinati mentre cedono significativamente i sottoprodotti della macinazione. I cruscami in particolare, oggi perdono 15€ (-8/-9%), ma 10 anche i cubettati e -8 il farinaccio di tenero. Stabile invece la farinetta di duro. Comparto del mais in lieve aumento sulle granelle nazionali (+2, +0,8%), tranne l’alimentare, invariato, maggiore in quelle comunitarie che registrano +12 per la merce su camion e +5 per la merce già in magazzini interni. Il non comunitario vede confermato il minimo a 251 (merce su camion) e ridotto di 3 il massimo, riferito a merce partenza porto. Nei derivati del mais si muovono in aumento lo spezzato (+2; 0,5%) ed in calo il glutine (-10) ed il minimo del germe. Nei cereali da granella si completa la quotazione dell’orzo, tradizionale primo estratto. Il leggero perde 10€ sul minimo, sceso a 160 (-5,9%) col massimo quotato a 170. Il pesante, più diffuso e ricercato, nel minimo entra in quotazione a 180 e nel massimo incorpora +5 (+2,6%), che lo portano a 195. Continua il calo dell’orzo comunitario, -15 (-6%). L’orzo entra in quotazione anche nel biologico a 205-225. Sempre nel biologico confermati i valori del mais e ridotti di 20 (-3%), quelli della soia bio -feed che si avvicina a 600 €/t. Comparto dei semi oleosi che vede la stabilità dei semi nazionali (481-486) a fronte del calo dei semi esteri e dei tostati (-10, -2%). Il mercato degli oli di semi è stato estremamente volatile nella settimana scorsa, con oscillazioni giornaliere importanti dovute principalmente all’andamento, della soia su Chicago, peraltro senza una precisa direzione. Sulla odierna piazza milanese l’olio di soia registra una riduzione di 15 sul grezzo e di 20 sul raffinato (per entrambi -1,5%) a fronte di un recupero di 20 (+1,9%) del girasole ma solo raffinato. Molto più chiara la direzione dell’olio di oliva con importanti aumenti che portano i valori finali a nuovi primati, trainati dalla paura di una nuova campagna scarsa in Spagna cui si affiancano voci di difficoltà anche per la produzione italiana. L’Evo nazionale ha raggiunto il massimo di 8mila euro/tonnellata con +650 di oggi (+9%), stesso aumento del comunitario. Il primato dell’aumento spetta all’Evo biologico italiano che col +800 sul massimo, arriva di slancio ad 8mila200 €/t. Nella farine di estrazione, quelle di soia registrano -12 tutte (-2,4%), al termine di una seduta dibattuta. Stabili i grassi animali e le farine di pesce. Dominata dagli aumenti la giornata dei foraggi con i prodotti della medica che presentano il +5 corrispondente al +1,6% nelle disidratate e +2,2% nello sfarinato. In aumento anche il maggengo col massimo a 240€/t. Entra in quotazione la paglia ma solo quella da lettiera, a 110.  Nel comparto del riso la Commissione prezzi ha deciso di procedere alla rilevazione nonostante l’assenza dei rappresentanti della parte produttrice per una forma di protesta.  Nel comparto domina la cessione, con l’eccezione delle rotture nei sottoprodotti, stabili, con l’eccezione della granaverde che perde 20€/t (-8%). In generale pochi scambi con offerte superiori alla domanda.