Listino 2024-01-30

QUOTAZIONI ALL’INGROSSO SULLA PIAZZA DI MILANO


Prezzi in €/t, esclusi imballaggio e IVA – merce sana, leale e mercantile, resa franco Milano – pronti consegna e pagamento – per vagone o autotreno o cisterna completi.

COMMENTO DELLA SEDUTA ODIERNA

Settimana internazionale apertasi debole, pesante, sostanzialmente in prosecuzione della precedente. Il teatro bellico si aggrava in Medio Oriente e relega la guerra Russia vs Ucraina indietro nella scaletta dei TG e dei GR. In Europa il malcontento di una larga parte degli agricoltori taglia trasversalmente la Ue, fonte ispiratrice delle politiche di settore. La crisi del Mar Rosso si ribalta sul canale di Suez che vede ridursi ad un terzo i passaggi di cereali. La quota che non va più ad oriente, Cina in particolare, appesantisce la competizione nell’area mediterranea: fra i grani russo, ucraino e francese. Per il duro la Turchia conferma la sua incidenza presenza. Mais pesante perché l’offerta c’è e ci sarà. Soia seme e olio che subiscono l’effetto delle ricorrenti stime favorevoli per la produzione argentina, meno negative per quella brasiliana. Su Milano, frumenti nazionali ed esteri oggi largamente invariati. Le eccezioni riguardano l’altri usi nei nazionali, sceso in misura minima, -1€/t (<1%, finali 221/233/t), seguendo la stessa direzione dei cereali componenti dei mangimi, e i nordamericani scesi di 4€/t (-1%), con finali a 377/379 per il canadese e 374/376 per lo statunitense. I grani duri si fermano sulle quotazioni di apertura, interrompendo il recupero da poco cominciato. Stabili anche tutti gli sfarinati. Continua la pesantezza dei sottoprodotti della macinazioni, più gravosa per il farinaccio di duro che perde 15€/t (-9%, finali 153/155€/t), contro il -5 del farinaccio di tenero, sceso a 183/185€/t (-3%). I cruscami perdono 4€/t senza distinzioni (-3%), mantenendo inalterati i rapporti interni fra le voci. Stabili i cubettati e la farinetta di duro. Nel mais variazioni in calo, più indicativo della situazione di pesantezza che determinante. Il mais alimentare vede con la seduta odierna, la prima parziale quotazione del prodotto estero il cui solo minimo registra 245€/t, posizionandosi al di sotto del minimo del nazionale, 249€/t dovuti al calo odierno, -2€/t, -1% che ha interessato anche il massimo sceso a 259€/t. Le altre granelle perdono in misura uguale senza distinzioni, -1€/t (<1%). Anche i derivati del mais vedono le prime quotazioni delle nuove voci mentre quelle tradizionali registrano minimi cali: la farina bramata scende a 542/547€/t (-2€/t, <1%), quella integrale per mangimi a 253/254€/t (-1€/t, <1%). Maggiori i cali della farina glutinata (-5€/t, -2%) e della farinetta (-2€/t, -1%). Tornano in quotazione il glutine a 1.050/1.100€ e il corn gluten feed a 220€/t, quest’ultimo dopo un lungo periodo di assenza. Le nuove voci partono coi minimi rispettivamente a 290€/t per i distillati di mais di origine estera e a 295 per i distillati di grano ugualmente esteri. Stabile il germe di mais. Cereali minori e sostitutivi largamente invariati salvo il triticale che scema di 2€/t (<1%, finali 212/217€/t) e il sorgo di 2€/t (-1%, finali 203/205€/t). Nel pisello proteico, altra voce che con oggi vede le quotazioni ristrutturate, il prodotto nazionale registra il non quotato mentre quello di origine estera inizia la sua serie di valori a 350/365€/t. Totalmente invariati i prodotti biologici (ricordando che l’Evo bio è quotato nello specifico comparto). Altra voce che con oggi inizia una nuova serie di quotazioni è il seme di soia nazionale che viene quotato franco partenza Milano, unica fra le voci rilevate e differentemente da quanto avvenuto finora. La quotazione odierna è 455/455€/t. Il seme di soia estero subisce la volatilità dei mercati internazionali col minimo salito di 10€/t +2%, finale 480€/t) e il massimo che ne perde altrettanti, posizionandosi a 490€/t. Più pesante il calo dei tostati, -15€/t (-3%, finali 494/495€/t). Sul mercato degli oli di semi prevale il ribasso che colpisce in particolare l’olio di soia con -50€/t (-5% sia grezzo che raffinato, con finali a 860/870 e 1.010/1.020€/t. Nel raffinato quello di soia e quello di girasole (oggi -10€/t, -1%) raggiungono le stesse quotazioni. Cala anche il palma (-20€/t, -1%). Il calo dell’olio di soia è scende trainato dalle aspettative di buoni raccolti di seme in sud America con relativa influenza sui futures al CBOT. Scricchiola anche l’olio di oliva sotto la pressione della mancanza di consumo causata dagli alti prezzi, segnando un’ulteriore flessione dopo quella della scorsa settimana. L’Evo convenzionale ha perso 100€/t (-1%) senza distinzioni per l’origine che invece sono emerse nell’Evo bio in cui il nazionale perdendo 100€/t contro il -50€/t subito dall’Evo bio comunitario, perde parte del differenziale. Stabili i vergini, in calo di 100€/t il rettificato (-1%, finali 8.650/8.700), ancora in aumento il sansa rettificato (+50€/t+1%, finali 4.400/4.500€/t). Saranno i prossimi mesi e le piogge primaverili in Spagna, principale produttore mondiale, ad indirizzare verso una normalizzazione dei prezzi o viceversa, verso una nuova campagna di scarso prodotto. Panelli e farine dall’andamento complesso. Il panello di germe di mais torna alle quotazioni complete col minimo a 280€/t che accompagna il massimo invariato a 320. In calo il panello di lino (-10€/t, -2%). Nelle farine stabili quelle di colza e di girasole integrale con il decorticato che perde 5€/t (-1%, finali 344/359€/t). Le farine di soia sono un’altra delle merci che con oggi vede iniziare nuove quotazioni. Ambedue le farine di soia normale salgono di 2€/t (+2%), con finali a 584/588 per la nazionale e 582/584 per l’estera. Il mercato ha riscontrato l’entrata in listino della soia 48% proteine, riposizionando le decorticate. Quella nazionale oggi quota 595/596€/t, effetto di variazioni di segno opposto ed entità diversa: +10€/t il minimo (+2%), -4€/t il massimo (-1%). Quella estera rimane a 583€/t sul minimo e sale a 596€/t sul massimo (+1%). La farina di soia alto proteica, 48%, inizia la serie a 610€/t per la nazionale e 613 per l’estera. I grassi animali sono del tutto invariati. Le farine di pesce salgono tutte di 10€/t (+1% per cilena e peruviana, <1% per la danese). I foraggi evidenziano come variazioni rispetto alla settimana scorsa, le sole quotazioni delle voci di nuova introduzione: la paglia alimentare pressata registra 140/170€/t, quella da lettiera pressata 100/135€/t. Il seme di cotone si completa col massimo a 505€/t, prima non quotato e il minimo a 475 (+5€/t, +1%). Comparto riso pressoché fermo sui valori di inizio seduta salvo nei risoni il calo del Carnaroli e similari (-50€/t, -9%, sui similari e -10€/t, -2%, sul puro) e l’aumento del Vialone (+50 sul minimo, +6%, +100€/t sul massimo, +10%). I riflessi sui risi lavorati: il Carnaroli scema a 1.640 e 1.780 (-100€/t il minimo e -20 il massimo), il Vialone sale a 2.530 e 2.800 (+100€/t,+4% il minimo e +200 il massimo, +8%).