Listino 2024-02-13

QUOTAZIONI ALL’INGROSSO SULLA PIAZZA DI MILANO


Prezzi in €/t, esclusi imballaggio e IVA – merce sana, leale e mercantile, resa franco Milano – pronti consegna e pagamento – per vagone o autotreno o cisterna completi.

COMMENTO DELLA SEDUTA ODIERNA

Geopolitica mondiale invariata salvo l’accrescersi della pressione su Israele perché accetti una tregua umanitaria a Gaza. Sui mercati la precedente settimana si è chiusa e quella attuale si è aperta, alla luce dei dati Usda che hanno sostanzialmente confermato quanto già noto. Nemmeno la profusione di numeri di varia fonte agita lo scenario: tonnellata più/tonnellata meno, convergono sulla stessa conclusione: la merce (scorte iniziali più produzione) c’è e ci sarà (commercio e scorte finali). La merce ucraina continua a esercitare pressione sui paesi comunitari con relative proteste e azioni di malcontento. Da tutto ciò ne conseguono prezzi su livelli bassi. Usque tandem? La domanda vale non solo sui prezzi ma anche per le proteste degli agricoltori, in Italia in parziale calo dopo il rabbercio sulle tasse “agricole”. Odierna seduta di Milano contraddistinta largamente da variazioni calanti ad iniziare dai cereali. Negli invariati interni ai comparti calanti, tengono le voci di qualità come nel caso del grano tenero di forza o nel mais alimentare, nazionale ed estero. Nei grani teneri nazionali i cali vanno dal -1€/t per panificabile e biscottiero con finali rispettivamente a 235/238€/t (-<1%), al -2€/t per panificabile superiore (finali 270/276€/t, -1%) e per altri usi (finali 218/219€/t, -1%), quest’ultimo in sintonia con gli altri componenti dei mangimi. Variazioni assolute di lieve entità ma in successione settimanale. Nella stessa direzione i cali dei frumenti teneri esteri, più univocamente in misura del -3€/t (-1%) per comunitario panificabile (finali 235/237€/t), comunitario panificabile superiore (finali 287/290€/t) e per il non comunitario (finali 235/237€/t). Invariati oltre agli altri anche i nordamericani. Nei duri prosegue il calo col -5€/t senza differenze fino a comprendere anche il comunitario (-1% medio) mentre per il non comunitario si passa al -10€/t, (-2%, finali 465/480€/t). Stabili tutti gli sfarinati. Calo anche nei sottoprodotti della macinazione ritroviamo il calo, seppure in rallentamento: oggi, infatti, nei sottoprodotti del tenero perdono -2€/t (-2% medio) tritello, crusca e cruschello, cubettato con finali a 160/162, 129/133, 128/131€/t e in quelli dei duri 2€/t li perdono anche farinaccio e cubettato (-2% medio), finali 131/133 e 130/131€/t. Ancora nei duri il calo del tritello e cruschello è di 3€/t (-2%, finali 120/122€/t) mentre la farinetta è stabile a 236/240€/t. Nel comparto mais, ad eccezione dell’alimentare, invariato in ogni origine, le voci scemano tutte, ancora una volta in misura apparentemente lieve ma è la continuità ad evidenziarsi. Le granelle italiane registrano -2€/t (-1% medio) con finali a 218/220 per le zootecniche con caratteristiche e 213/215€/t per il contratto 103 base. Quelle estere perdono 3€/t (-1%), con finali a 216/220 per il comunitario e 220 per il massino del non comunitario. Quest’ultimo registra il completamento delle quotazioni con l’ingresso del minimo (camion arrivo), a 213€/t. Quattro voci del mais sono racchiuse nell’intervallo da 213 a 220€/t, incluso il nazionale con caratteristiche. Nei derivati del mais il panorama delle variazioni è più variegato per la presenza degli aumenti di prodotti di origine estera quali il corn gluten feed (+5€/t, +2%, finale 225€/t) e i due distillati (+5€/t, +2%, finale a 295 per quello di mais e 300€/t per quello di grano). I cali hanno riguardato farina integrale per mangimi (-2€/t, finali 2508/251), farinetta (-1€/t, -1%, 183/188 finali)  e il minimo del germe a 203€/t (-2€/t, base grassi 20%). Più stabili i cereali minori con l’invariato degli orzi nazionali, per disponibilità ristretta, cui si contrappongono il calo dell’orzo comunitario a 223/225 (-3€/t, -1% medio) e del triticale (-2€/t, -1%, finali 208/213€/t), in scia agli zootecnici. Stabili il pisello proteico estero e larga parte dei prodotti biologici in cui varia solo e in aumento, la soia feed (+5€/t, +1%) a 595/605€/t. Nei semi oleosi la soia nazionale rimane a 445/450€/t (franco partenza Milano) mentre l’origine estera asseconda il mondiale perdendo 10€/t (-2%), finali 463/477€/t. Stessa direzione per i semi tostati, su scala ridotta (-5€/t,-1%, finali 484/485). Persiste la stabilità sul mercato degli oli di semi. Solo quello di soia oscilla secondo l’andamento del CBOT e delle alternanze del dollaro. Nella seduta odierna l’oscillazione si ferma in alto,  +50€/t, (+6% nel grezzo e +5% nel raffinato).  L’invariato odierno sull’olio di oliva sottende forti oscillazioni infrasettimanali: i prezzi avevano iniziato la discesa spinti dalle piogge in Spagna, origine di speranza per una buona prossima campagna. Hanno poi virato al rialzo trainati dai dati sull’export spagnolo che hanno evidenziato che la domanda non è stata frenata significativamente dal livello ormai storico dei prezzi.  livello dei prezzi. La domanda statica o debole penalizza panelli e farine di estrazione, oggi tutti calanti ad eccezione del panello di lino e della farina di girasole integrale che sono invariati. Cinque euro/tonnellata li perde il panello di germe di mais (-2%, finali 275/315€/t), quattro la farina di colza (-1%, finali 377/380€/t), cinque la farina di girasole decorticato 8-2%, finali 319/325€/t). Il calo aumenta nelle farine di soia: tutte perdono 20€/t (-3% medio). Grassi animali e farine di pesce invariati come praticamente i foraggi in cui variano in calo di 5€/t solo le polpe (-2%). Nel settore riso nel generale calo dei sottoprodotti (-5€/t le rotture, -1% medio, e -6€/t farinaccio e pule, da -3% a -5%), si oppone l’aumento della granaverde (+5€t/t,+2%),  più ricercata con compratori disposti alla maggior spesa, e la stabilità della lolla. Nei risoni, risi da interno pesanti causa scarsità di richiesta e consistente offerta. Scambi ridotti per la maggior parte delle voci con variazioni in calo per i risoni Volano/Arborio e Roma (-48€/t, -9%), diminuzione che cala al -25/-30 €/t per Carnaroli e similari (-5%). Risi lavorati in continuità.