Listino 2024-02-27

QUOTAZIONI ALL’INGROSSO SULLA PIAZZA DI MILANO


Prezzi in €/t, esclusi imballaggio e IVA – merce sana, leale e mercantile, resa franco Milano – pronti consegna e pagamento – per vagone o autotreno o cisterna completi.

COMMENTO DELLA SEDUTA ODIERNA

Settimana internazionale apertasi posizionandosi in basso né sembrano esistere i presupposti per rialzi persistenti. Le oscillazioni del meteo, qualora creassero timori per lo sviluppo delle coltivazioni in essere nei due emisferi, potrebbero forse determinare rimbalzi episodici prima che lunghi rilanci. Sul grano continua la guerra dei prezzi fra Ue, Francia in particolare, e Russia. Siamo all’inizio di marzo e sembra presto per fare spazio nei sili ma col ritmo attuale della domanda, arrivare pieni ai nuovi raccolti non è rischio da correre. Milano vede prevalere la continuità con la direzione calante delle sedute precedenti ma con alcune eccezioni caratterizzate dall’opposto. Nei grani teneri andamento pressoché sovrapponibile al precedente. In quelli nazionali il mercato conferma il premio alla qualità attraverso l’invariato del di forza e del panificabile superiore, a fronte dei cali delle altre tipologie. I cali sono compresi nell’intervallo -2/-3€/t (-1% per tutti), ragion per cui l’altri usi si avvicina a quota 200€/t mentre panificabile e biscottiero vanno da 228/231 a 219/220€/t. Diverso l’andamento dei grani teneri esteri, seppure anche in questo caso, assai simile al precedente: la qualità non basta a mantenere il prezzo. Nei teneri comunitari le riduzioni sono di 3€/t per jl panificabile (finali 225/227€/t, -1%), salgono a -5€/t nel panificabile superiore (-2%, finali 225/227€/t) e si differenziano in -10€/t nel minimo del di forza (-3%, finale 322€/t) e in -5 nel suo massimo che scende a 345€/t (-1). Il tenero non comunitario perde 5€/t (-2%, finali 223/225€/t). Nord americani in cui anche oggi a ridursi è solo il Canadese, -3€/t (-1%, finali 362/364€/t), aumentando così il differenziale col Northern Spring statunitense, fermo a 367/369€/t. Ancora in difficoltà tutto il comparto del duro: oggi il mercato registra una riduzione di 8€/t, pari a -2%, senza alcuna distinzione per tipo e origine. I fini scendono perciò a 362/372 se del Nord Italia e a 377/387 se del Centro (tutte quotazioni franco Milano). Più contenuta la riduzione delle quotazioni dei duri esteri, -5€/t (-1%), col risultato di posizionare il duro comunitario a 360/380€/t e quello non comunitario a 455/470€/t. Negli sfarinati quelli di tenero non registrano variazioni di valore, differentemente da quelli di duro che calano tutti di 10€/t (da -1% per semola e semola rimacinata a -3% per la farina da panificazione, passando per il -2% della semola con caratteristiche di legge e del semolato). Seduta positiva, dopo un periodo di pressione, per buona parte dei sottoprodotti della macinazione. L’andamento dei farinacci si diversifica nell’invariato a 160/162€/t per quello di tenero contro +3€/t (-2%) di quello di duro, finali a 136/138€/t. Tritelli e cruschelli salgono in pari misura, +5€/t (+4%), come registrato per i cubettati ma su valori inferiori, +3€/t (+2%). Invariata la farinetta di duro (236/240€/t). Seduta difficile per il mais, nella scia precedente e mondiale. L’alimentare si vede premiare con una minore riduzione, -2€/t senza differenze d’origine (-1%), per cui rapporti di forza invariati. Le altre granelle nazionali perdono 3€/t (-1%) scendendo a 211/213 quella con caratteristiche e a 206/208 quella convenzionale. Negli esteri cala solo il comunitario in cui il minimo si posiziona a 211€/t (-4€/t, -2%, arrivo camion) e il massimo a 214€/t (-3€/t, -1%). Invariato il non comunitario a 210€/t per l’arrivo camion dalla Serbia (con aflatossina entro 5ppb) e 215 per il portuale. I derivati del mais vedono variare in meno solo le farine e il germe. Nelle prime, la bramata cala a 533/558€/t (-2€/t, <1%) e l’integrale per mangimi a 244/245€/t (-2€/t, -1%). Due euro/t li perde anche il germe, con finali a 203/208€/t (-1%). Direzione confermata nei cereali minori: gli orzi perdono tutti, più i nazionali del comunitario. I primi scemano di 4€/t (-2%), col nazionale pesante a 201/213€/ contro 216/218€/t del comunitario che oggi registra -2€/t (-1%). Invariate le avene e calanti ancora il triticale (-2€/t, -1%, finali 203/208€/t) e il sorgo (-2€/t,-1%, finali 198/200€/t), in linea col resto dei cereali. Totalmente confermate le quotazioni del comparto biologico che quindi sembra tenere meglio del convenzionale. Tutto in calo il comparto dei semi di soia, come nel resto del mondo. In valore assoluto il seme nazionale cede 7€/t (-2%), attestandosi a 435/440€/t franco partenza Milano, riduzione inferiore ai -10 e -17 rispettivamente per il minimo (-2%, 448€/t, arrivo camion) e per il massimo del seme estero (455€/t, -4%, portuale). In mezzo il -12€/t (-3%) dei semi tostati. Settore degli oli di semi relativamente pacificato: oli di girasole e arachide invariati mentre quelli di soia cedono 30€/t (-3% medio) e il palma invece sale di 10 (+1%). Nell’oliva le notizie circa l’andamento colturale della Spagna si materializzano nel -50€/t a carico dell’Evo comunitario che perciò scende a 9.150/9.400€/t (-1%). La sola unica altra variazione interessa il rettificato, -50€/t, con finali a 8.550/8.600€/t. Invariati i panelli e la sola farina di estrazione di colza a fronte della pressione sulle altre farine, tutte calanti e in misura a due cifre nel caso di quelle di soia. Per tutte -23€/t, -4%, fermi restando i rapporti interni fra le voci. Grassi oggi calanti anche loro, in misura di 5€/t per tutti (-1%). Stessa direzione per le farine di pesce, con la danese che registra -20€/t a fronte di -10 della peruviana e della cilena (-1%). Nei foraggi appare uno tra i pochi aumenti odierni ed è a vantaggio delle polpe, +2€/t (+1%). Calano la medica in balloni (-2€/t, -1%) e in particolare i fieni: per tutti -10€/t, -6%. Domanda debole. Cala anche il seme di cotone per il quale il mercato, sviluppandosi, ne precisa le condizioni: trattasi di seme con alfatossine entro 5ppb e prezzo minimo per camion fissi arrivo estero e prezzo massimo per camion da magazzini interni. Nel riso sottoprodotti in scia ribassista per mancanza di domanda, risoni e risi in sostanziale equilibrio.