Listino 2024-03-12

QUOTAZIONI ALL’INGROSSO SULLA PIAZZA DI MILANO


Prezzi in €/t, esclusi imballaggio e IVA – merce sana, leale e mercantile, resa franco Milano – pronti consegna e pagamento – per vagone o autotreno o cisterna completi.

COMMENTO DELLA SEDUTA ODIERNA

Niente di nuovo. I dati Usda non hanno modificato la situazione: abbondanza di merce e domanda dubbiosa. Continua l’alternanza di dati e proiezioni sul meteo, sui raccolti (soia e mais di là, grano di qua), e sui consumi, proiettati in possibile aumento con effetto sulle scorte, ridotte, in particolare sul grano. Tutto col condizionale. Milano segna l’ulteriore arretramento dei grani, questa settimana modificando l’atteggiamento verso la qualità, non premiata, anzi. Nei grani teneri nazionali, infatti, il calo generale si aggrava a -4€/t nel di forza e nel panificabile superiore (-1% circa), con finali a 327/343 e 262/268€/t. La riduzione si alleggerisce a -2€/t nelle altre tipologie (-1%) con finali a 223/226 per il panificabile, 214/215 per il biscottiero e 204/205€/t per l’altri usi. Più pesante la diminuzione dei grani teneri esteri ma nella stessa direzione di quelli nazionali: la qualità subisce. Se la riduzione in percentuale è -4% per tutti, in valore copre l’arco da -8€/t per il comunitario panificabile (finali 215/217) a -12€/t per il comunitario di forza, sceso a 313/333€/t, passando per -10 del comunitario panificabile superiore (263/266€/t) e ancora -8 per il non comunitario (213/215€/t). Invariati i nordamericani e per il canadese è un’inversione rispetto ai cali precedenti. Continua il calo, ancora a due cifre, del comparto del duro, meno accentuato nei nazionali che cedono tutti 17€/t (-5% medio) contro -20 (-5% medio), ceduti dagli esteri che continuano a premere.  La riduzione riguarda anche gli sfarinati e vale 10€/t per tutti tranne la 00 W380-430, invariata. Tassi di riduzione dell’1% per 00 W280-330 (690/720€/t), semola (690/695€/t) e semola rimacinata (735/755€/t), del 2% per 00 W180-200 (570/590€/t), semola caratteristiche di legge (575/582€/t) e semolato (535/540€/t), e del 3% per la farina di duro per panificazione, scesa a 311/315€/t. Arrestano la risalita i sottoprodotti della macinazione, invariati ad esclusione del farinaccio di duro che col +5€/t (+4%) e finali 145/147€/t, riduce il differenziale con quello di tenero, fermo a 160/162. A muoverlo è la richiesta bioenergetica. Fatto nuovo è l’arresto del calo del comparto mais, totalmente fermo alle quotazioni di inizio seduta, influenzato dai dati internazionali. Più movimentato e in ribasso, il comparto dei derivati del mais in cui la farina glutinata perde 5€/t (-2%, finali 220/230€/t) e i distillati di origine estera completano le quotazioni inserendo il massimo a 295€/t per quello di mais e 300€/t per quello di grano mentre i minimi di entrambi hanno ceduto 15€/t (-5%). Nei cereali minori, assecondando il mais, alla stabilità di tutte le altre voci, si oppone il -2€/t del triticale (-1%), finali 198/203€/t. Nei biologici le variazioni sono in calo e interessano il grano duro bio nella stessa misura del convenzionale (-15€/t, -4%, finali 360/400€/t) e il mais bio, -5€/t (-2%, finali 275/300€/t).  Cede anche la soia bio feed, posizionandosi a 585/595€/t (-10€/t, -2%). Pausa di riflessione per il seme di soia: invariate tutte le voci contro il calo precedente.

Il mercato degli oli di semi subisce lievi ma diffusi rialzi, misurati dal +10€/t dell’olio di girasole (+1%) e dal +20€/t per l’olio di soia (+2%). Le indicazioni di scarsa produzione e basso livello delle scorte dell’olio di palma, che oggi a Milano registra +30€/t, +2%, stanno influenzando i mercati internazionali verso aumenti, facendo risalire i prezzi dai minimi delle scorse settimane. Il comparto dell’olio di oliva segue la direzione opposta, influenzato al ribasso dalle piogge che fanno sperare in una raccolta 2024 migliore della precedente. E’ perciò il prodotto comunitario a registrare riduzioni di 50€/t (-1%), direzione presa anche dal rettificato ma in misura maggiore, -100€t/, finali8.400/8.450€/t. Invariati gli oliva nazionali, sansa rettificato compreso. Allo stesso tempo il consumo, misurato dai dati dell’export spagnolo, segnala che il mercato, nonostante gli alti prezzi, non sta frenando abbastanza da permettere di arrivare a fine campagna con merce sufficiente. Stabili panelli e farine di estrazione con la sola eccezione della riduzione della farina di colza, -5€/t (-1%, finali 373/376€/t). Scendono ancora i grassi animali, -5€/t mentre le farine di pesce sono invariate. Nei foraggi se ci sono variazioni, sono in calo e interessano le mediche pellettate di seconda qualità e lo sfarinato (-5€/t, -2 e -3%), la medica disidrata in balloni (-10€/t, -3%, 299/326€/t) e per finire, i fieni -4€/t. Settore riso: risoni e risi immobilizzati sull’equilibrio fra domanda debole e offerta poco attratta. Cedono diffusamente i sottoprodotti: per tutti -5€/t con tassi di riduzione variabili dal -1% delle rotture al -5% della pula di minore qualità. Solo granaverde e lolla trovano acquirenti ma senza effetto sui prezzi che rimangono invariati.